La Professione del Barista nel Resto del Mondo
Come detto nel primo Articolo https://hobbycaffe.it/il-barista-in-italia/ abbiamo descritto quella che è la situazione in Italia per il ruolo del Barista, ma vediamo nel resto del mondo cosa significa essere un Barista.
Un Articolo di Paolo Nadalet del 2018 (prima del Covid-19) diceva che spesso il ruolo del barista in Italia è andato ha perdere prestigio nel tempo. È purtroppo vero, perché una volta essere dietro la macchina per espresso significava essersi conquistati una posizione che si sapeva richiedere una certa competenza.
Il Covid-19 ha messo sul piano tanti aspetti che prima non si badava, come i contratti, la retribuzione, il costo del lavoro, tutti spetti che hanno reso sofferente l’intera categoria, andando a perdere molti operatori del settore, riflettendo anche una ripresa difficoltosa e al chiudere di molte aziende.
Tra l’altro i baristi vestivano perfino in divisa, avevano un dress code (in Europa e nel mondo nasce la figura del Barista Hypster, ovvero un barista formato e con grandi competenze ma soprattutto con un dress code sia di immagine che di abbigliamento molto particolare), per sottolineare il loro ruolo ben preciso nel mondo dell’ospitalità. Negli ultimi anni però stiamo assistendo a una ripresa del ruolo del barista, sta tornando la centralità di una professione sempre più riconosciuta.
Nel resto del mondo, specialmente nei cosiddetti mercati emergenti, abbiamo assistito a un processo di valorizzazione di questa figura: essere barista sta acquisendo un ruolo di notevole interesse per le nuove generazioni.
La formazione come in tutte le professioni è sempre rilevante, ma in questo caso diventa concentrica e quella sensoriale acquisisce un valore preciso perché sapere valutare la qualità di un espresso e di un cappuccino significa avere uno strumento per controllare il proprio lavoro e quello dei collaboratori, ma soprattutto acquisendo delle skills di vendita può realmente fare la differenza. Va da sé naturalmente che una solida competenza sensoriale non è di nessuna utilità senza una serissima preparazione tecnica, quindi direi che è la formazione più in generale a essere il perno della qualità, a patto che sia gestita con competenza.
Nel Mondo ci stupiamo della diversità del lavoro rispetto all’Italia che in questi anni anche nelle gare ha dimostrato di avere delle competenze importantissime, ma come si dice in questi casi siamo noi che stiamo prendendo spunto dal resto del mondo, invertendo una tendenza che era di moda negli anni 80 dove ci studiavano perché eravamo i migliori nel mondo Dell’Enogastronomia.